La primavera del 2017 – Parigi

Sono arrivato a Parigi per chiudere un interessante progetto dopo una acquisizione di una società qui.

Non mi hanno sicuramente accolto a braccia aperte e non sentiranno la mia mancanza, ora che sono andato via.

A Parigi ho passato tante settimane nella mia vita, quando muovevo i primi passi nel mondo complicato delle multinazionali. Io trovo  che quando si passa tanto tempo in un posto, le meraviglie che lo caratterizzano perdono la loro magica attrattiva. Mi è capitato quindi di passare quindici giorni a Parigi lontano da quasi tutti i monumenti, immerso nel lavoro, nello studio ed in piacevoli intimi momenti familiari a casa dei miei cugini.

Parigi nella primavera 2017 mi ha però regalato qualche piccola grande soddisfazione: ad esempio il clima temperato della primavera mediterranea, inconsueto per le taglienti latitudini pseudo-bretoni dell’ile-de-france.

Mi ha regalato una patisserie sulla strada per l’ufficio, con un pain-au-chocolat mangiato lungo la Senna.

Mi ha regalato una visita ‘selettiva’ al Museo del Louvre, dove ho finalmente avuto il coraggio di selezionare le aree da visitare, ed in cui ho potuto godere del lusso di spendere oltre 4 ore per la sola galleria della pittura italiana. Mi sono tuffato in Leonardo Da Vinci rimanendo abbagliato dai suoi colori cupi.

Mi ha regalato un cappuccino felice e leggero in un bar. Una cena calda e rassicurante in un ristorante di emigranti italiani di seconda generazione. Un filetto tenerissimo ed un calice di Chateau Lafitte nel ristorante del mio albergo, con quattro chiacchiere scambiate con una signora tedesca ed un ragazzo spagnolo, anche loro soli come me, con il loro filetto ed il loro calice.

Mi ha regalato una serata a casa di Diletta ed Andrea con gente di tante parti d’Europa in cui abbiamo dovuto concordare la lingua da usare nelle conversazioni. Una passeggiata in un mercatino delle pulci in cui ho potuto toccare una edizione limitata di The Dark Side of the Moon con vinile trasparente, pubblicata in poche centinaia di copie in USA. Un film di fantascienza poi rivelatosi un horror terrificante che mi (ci) ha fatto rivoltare lo stomaco. Mi ha regalato una serata di panico durante l’attacco terroristico degli Champs Elisees, a poche centinaia di metri da dove mi trovavo.

Una sigaretta con Andrea, un abbraccio con Gianluca.

Ho fatto tanto lavoro, tanto studio e tanta palestra. Ho concluso un progetto complicato. Ho perso 1 chilo e mezzo. Ho concluso la preparazione del CIA3 che sosterrò a giugno. Ho poi passato due settimane a casa, immerso negli abbracci dei bambini.

Prima di ripartire.

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